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Da migranti a calciatori, come si valorizzano gli immigrati

Da migranti a calciatori, come si valorizzano gli immigrati

Da migranti a calciatori, come si valorizzano gli immigrati

RAGUSA – Si discute sempre più spesso di immigrati, di richiedenti asilo. C’è chi li considera un peso, un fardello da eliminare, c’è chi invece li valorizza permettendogli di rendersi utili in progetti interessanti. È quello che è successo a Ragusa dove un gruppo di ospiti di diversi centri della provincia è stato chiamato per la costituzione della squadra di calcio Asd ‘Eugenio Criscione Lupis’. Sono tutti ragazzi arrivati con i barconi, salvati dal mare, che adesso invece si rimettono in gioco per sperare in un futuro migliore, partendo proprio dal calcio inteso come ambito di integrazione e socializzazione.

L’idea, nata tra gli operatori dei centri di accoglienza e tra le varie associazioni operanti nel territorio (Arc en ciel, Sorgente Onlus e Medintegra onlus), è stata concretizzata proprio in questi giorni. Sono 22 i calciatori che hanno preso parte alla squadra, hanno tra i 23 e i 24 anni e provengono dalla Nigeria, dal Mali, da Gambia, dal Togo e dal Senegal. Hanno già debuttato sabato contro il Donnalucata e sono pronti alle altre sfide che nel corso dei prossimi mesi dovranno affrontare. Il calcio è soltanto uno degli ambiti di valorizzazione per questi ragazzi. I Comuni potrebbero infatti pensare a una gestione più diretta del fenomeno ‘immigrati’: l’affidamento alle cooperative si è rivelato molto spesso molto oneroso mentre una gestione pubblica, o quantomeno un interessamento maggiore da parte degli enti locali, potrebbe senz’altro favorire un migliore inserimento di queste persone. Non più carichi inutili, quindi, ma risorse da valorizzare.

stefania zaccaria

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