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Lavoro nero in Sicilia: quasi 307 mila lavoratori irregolari e un gettito evaso da 3,2 milioni di euro

Lavoro nero in Sicilia: quasi 307 mila lavoratori irregolari e un gettito evaso da 3,2 milioni di euro

Lavoro nero in Sicilia: quasi 307 mila lavoratori irregolari e un gettito evaso da 3,2 milioni di euro

Il lavoro nero, si sa, è una delle maggiori piaghe siciliane. Attorno a tale problematica ruotano poi altri problemi, tra cui soprattutto la mancanza di tutele per i lavoratori irregolari, il sommerso, la concorrenza sleale. A tracciare un recente quadro del fenomeno è stata la Cgia Mestre, che ha diffuso dei dati significativi proprio lo scorso 19 novembre. Secondo l’Associazione degli artigiani e delle piccole imprese di Mestre, in Italia ci sono oltre 3 milioni di persone che lavorano in nero e che producono 77,2 miliardi di euro di Pil irregolare all’anno (pari al 4,8 per cento del Pil nazionale). In termini di tasse e contributi, questo si traduce in ben 36,9 miliardi di euro in meno che vanno a confluire nelle casse dello Stato.

A dare il suo triste contributo c’è ovviamente la Sicilia, con i suoi 306.900 lavoratori irregolari e un gettito evaso pari e 3,2 milioni di euro. L’incidenza percentuale del valore aggiunto da lavoro irregolare sul Pil è pari al 7,8% e in questo la Sicilia è superata soltanto da Calabria e Campania, dove tale percentuale si attesta rispettivamente all’8,7% e all’8,4%.

Tra le cause principali che hanno portato a un exploit del lavoro nero c’è sicuramente la crisi economica, che ha assunto ormai caratteri permanenti. Il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo, ha infatti affermato: “Con la crisi, l’economia da lavoro irregolare ha subito una forte impennata. Tra il 2011 e il 2014 il valore aggiunto generato da questo settore è salito dell’8,5 per cento. Purtroppo, chi in questi ultimi anni ha perso il posto di lavoro non ha avuto alternative: per mandare avanti la famiglia ha dovuto ricorrere a piccoli lavoretti o a svolgere attività lavorative completamente in nero per portare a casa qualcosa. Una situazione che coinvolge quasi 1.270.000 persone al Sud, quasi 708.000 a Nordovest, poco meno di 644.500 al Centro e poco più di 483.000 a Nordest”.

Non stupisce che proprio al Sud, dove si soffre maggiormente per la mancanza di opportunità lavorative, questo fenomeno sia molto più diffuso. È per questo che chiediamo a gran voce una pressione fiscale più leggera, abbinata a delle politiche efficaci di rilancio dell’occupazione e di sostegno alle imprese, poichè è evidente che quelle finora messe in pratica sonostate a dir poco fallimentari.

Oriana Sipala

oriana sipala

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