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Beni confiscati alla mafia: occorre maggiore impegno per promuoverne la destinazione sociale o istituzionale

Beni confiscati alla mafia: occorre maggiore impegno per promuoverne la destinazione sociale o istituzionale

Beni confiscati alla mafia: occorre maggiore impegno per promuoverne la destinazione sociale o istituzionale

In Sicilia dei beni confiscati alla mafia si perde il conto. Appartamenti, ville, fabbricati, negozi, cantine sono stati sottratti negli anni alle mani sporche della criminalità organizzata per essere riutiliazzati a fini sociali o istituzionali.

Questo riutilizzo dei beni confiscati, però, non sempre viene definito in tempi stretti. Sono tanti, infatti, i beni che, una volta sottratti alla mafia, rimangono in una sorta di “limbo”, in attesa di essere assegnati alla gestione di associazioni o enti pubblici. Secondo i dati di Anbsc (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), aggiornati al febbraio 2016, la Sicilia è una delle regioni in cui si concentra la maggior parte dei beni confiscati, pari al 43,51% del totale nazionale. In altre parole, dei 23.576 beni sottratti alla mafia, oltre 10 mila si trovano nella nostra Isola. Sempre consultando il sito dell’Anbsc, risulta che nel 2015 in Sicilia siano stati destinati ad uso sociale o istituzionale 1.466 beni, mentre nel 2016 (fino al mese di ottobre), ne sono stati destinati solo 314. Una decelerazione non indifferente.

Per favorire una riduzione dei tempi e un più celere riutilizzo di quanti più beni possibili, ci associamo alla battaglia dell’associazione Libera, che da anni si spende su questo fronte, chiedendo una collaborazione efficace tra Anbsc, Prefetture, Comuni, e promuovendo una mappatura dei beni confiscati, la redazione di progetti e bandi per una concreta valorizzazione degli stessi, un maggiore coinvolgimento di cooperative e associazioni no profit locali, che possano essere i veri soggetti protagonisti di un recupero di queste ricchezze da mettere al servizio dei cittadini.

Proprio queste ultime possono oggi cogliere un'opportunità importante: la Fondazione con il Sud, in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara, ha infatti dato il via alla terza edizione del Bando Beni Confiscati, che mette a disposizione 7 milioni di euro per progetti di valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. Il bando si rivolge alle organizzazioni non profit di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, e prevede la presentazione di proposte sostenibili entro il prossimo 15 febbraio 2017. Un aiuto concreto che a livello locale potrà avere innegabili ricadute positive.

Oriana Sipala

oriana sipala

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